venerdì 30 novembre 2012

Contributo scuola e richiesta di intervento

Il movimento delle scuole si sta battendo contro le politiche
scellerate di tagli all'istruzione, con tre scioperi generali in un
mese e decine di migliaia di studenti e insegnanti in piazza a Roma e
in tante altre città. Finché questo movimento continuerà a farsi
sentire, non passerà né l'aumento dell'orario di lavoro a parità di
salario nelle scuole, né il ddl Aprea-Ghizzoni sull'autogoverno delle
istituzioni scolastiche.

A Roma saremo ancora in piazza il 13 dicembre davanti al Miur per
protestare contro il concorso-truffa, per il rifinanziamento
dell'istruzione pubblica statale e l'assunzione dei precari. Il 16
dicembre ci sarà un'assemblea nazionale del movimento delle scuole.

E' necessaria una prospettiva politica di discontinuità che metta in
agenda la restituzione degli 8 miliardi tagliati dal governo
Berlusconi e la riqualificazione della scuola pubblica statale.

Chiediamo di poter intervenire all'assemblea del 1 dicembre.

Coordinamento Precari Scuola - Roma

lunedì 5 novembre 2012

Appello dei precari della scuola a tutti i lavoratori contro l’aumento dell’orario di lavoro

Il coordinamento precari scuola (CPS), aderisce alla manifestazione regionale in difesa della scuola pubblica statale del 10 novembre indetta dal coordinamento delle scuole di Roma e sostiene il processo di unificazione di tutte le componenti della scuola in una lotta che è contemporaneamente in difesa dell’istruzione pubblica, del diritto allo studio e della dignità del lavoro sia dei precari che degli insegnanti di ruolo.


La legge di stabilità, che sarà a breve approvata dal parlamento, contiene ulteriori tagli alla scuola pubblica, già devastata da questo e dai precedenti governi. In particolare, l’articolo 3 della legge di stabilità prevede l’aumento dell’orario di lavoro degli insegnanti a parità di salario, senza alcuna contrattazione. Il CPS è convinto che il governo Monti stia sperimentando nel settore della scuola un disegno più ampio che mira, utilizzando la retorica della necessità di aumento della produttività, ad attaccare ulteriormente i diritti dei lavoratori di tutti i settori attraverso l’estensione dell’orario di lavoro a parità di salario.


Il Governo Monti, invece di fare pressioni sugli imprenditori affinché aumentino la produttività attraverso investimenti nella ricerca e nell’innovazione, pretende che lo sviluppo della produttività sia un onere per i soli lavoratori. In altri termini, si intende imporre un’estensione dell’orario di lavoro a parità di salario e di conseguenza il licenziamento in massa di decine di migliaia di precari. Ciò comporterà quindi un aumento della disoccupazione per le giovani generazioni, e un’estensione dello sfruttamento per i pochi lavoratori “superstiti”. Ciò che sta accadendo nella scuola secondaria rappresenta quindi un laboratorio ideale sia per le scuole elementari sia, più in generale, per tutti gli altri settori del lavoro pubblico e privato.


Per queste ragioni, il CPS promuove un percorso di collaborazione su questo tema con le altre categorie di lavoratori, sia del pubblico che del privato. In particolare il CPS fa appello alla Fiom, ai lavoratori autoconvocati, ai sindacati conflittuali e a tutti coloro che saranno costretti a lottare con forza contro l’estensione dell’orario di lavoro. Chiediamo, pertanto a tutti questi soggetti di aderire al corteo di sabato 10 novembre, che partirà da piazza dell’Esquilino alle 14,30, in difesa della scuola, dei suoi lavoratori e degli studenti e di generalizzare da subito il tema della lotta contro l’aumento dell’orario e dei ritmi di lavoro cui mira il governo Monti, insistendo sulla scarsa produttività del lavoro in Italia.
Coordinamento precari scuola

martedì 30 ottobre 2012

Sintesi dei motivi ricorso avvocato Nobile

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Come ogni atto amministrativo, anche il bando di concorso può essere sottoposto al vaglio del Giudice Amministrativo (T.A.R. Tribunale Amministrativo Regionale) per chiederne l’annullamento nel caso in cui siano presenti vizi di legittimità. I vizi dell’atto amministrativo presi in considerazione dal Giudice Amministrativo sono sostanzialmente tre: incompetenza, eccesso di potere, violazione di legge. 

Nel caso in cui il TAR, su richiesta degli aventi interesse accerta che un atto amministrativo presenta anche uno solo dei vizi predetti procede ad annullare l’atto amministrativo. L’annullamento inficia l’atto amministrativo ab origine nel senso che è come se l’atto amministrativo non fosse mai stato emesso, con la conseguenza che tutti gli eventuali atti amministrativi di cui l’atto annullato è presupposto vengono a cadere. Quindi se viene annullato il bando di concorso, tutti gli atti conseguenti (prove, graduatorie, ecc.) vengono annullati.

Nel caso che ci interessa, esaminando il bando di concorso “indizione dei concorsi a posti e cattedre, per titoli ed esami, finalizzati al reclutamento del personale docente nelle scuole dell’infanzia, primaria, secondaria di I e II grado” (Decreto Ministeriale n. 82 del 24/9/2012) si riscontrano alcuni vizi di legittimità (sotto il profilo della violazione di legge e dell’eccesso di
potere).

Per tale ragione è stato predisposto un ricorso al TAR del Lazio per chiedere l’annullamento, previa sospensione, del bando di concorso indetto con il citato DM 82/2012.

I motivi di ricorso, in sintesi sono i seguenti: 

I
E’ illegittimo bandire un concorso in presenza di una graduatoria ancora valida di un precedente concorso. Il Consiglio di Stato ha recentemente statuito che è illegittima la delibera con la quale una P.A. indice un concorso pubblico, piuttosto che utilizzare una graduatoria di un precedente concorso per la copertura dei posti banditi, nel caso in cui la stessa graduatoria sia stata in precedenza utilizzata per la copertura di altri posti e la scelta di procedere per gli ulteriori posti con un nuovo concorso non trovi alcuna ragionevole giustificazione, ponendosi in contrasto con il già avvenuto utilizzo della graduatoria. Inoltre l’Amministrazione deve sempre motivare la determinazione di indire un nuovo concorso, dando conto, tra l’altro, delle ragioni dei soggetti utilmente collocati in graduatoria e del sacrificio loro imposto. Nel caso in esame non c’è alcuna motivazione nel bando circa la necessità, appunto, di procedere a un nuovo concorso in presenza di graduatorie ancora efficaci e di fatto utilizzate per le immissioni in ruolo. 

II
Secondo l’art. 97 della Costituzione la pubblica amministrazione deve agire con efficienza ed imparzialità. Pertanto escludere senza motivo da un concorso alcune categorie di soggetti rispetto ad altre viola questo basilare principio costituzionale. L’esclusione degli insegnanti di ruolo (con contratto a tempo indeterminato) viola tale principio. 

III
Viola il principio suddetto di imparzialità l’esclusione di alcuni soggetti solo perché hanno conseguito la laurea dopo una certa data. 

IV
Viola il principio di efficienza l’impegno di spesa derivante dal concorso (commissioni, materiale, spese vive, ecc.) in assenza di una valida motivazione (vedi punto I) 

V
Viola la legge imporre il superamento di un punteggio nel test preselettivo pari a 35/50 (7/10) invece che 30/50 (6/10). 

VI
E’ discriminatorio (art. 97 Cost.) escludere dal concorso i docenti di sostegno in quanto considerati inseriti non in una classe di concorso autonoma ma in un elenco aggiuntivo. 

VII
L’atto preliminare con il quale sono stati individuati i posti da mettere a concorso non tiene conto dei dati numerici relativi ai pensionamenti. Non c’è corrispondenza e proporzione tra i pensionamenti e i posti messi a concorso.

domenica 21 ottobre 2012

No Monti Day

Siamo lavoratrici e lavoratori della scuola, maestre e maestri, docenti di varie materie e di sostegno per le persone con disabilità; lavoriamo da anni nella scuola pubblica con contratti a tempo determinato, i più fortunati assunti a settembre e licenziati a giugno, molti altri con contratti di una settimana, quindici giorni, un mese, su due o tre scuole contemporaneamente, distanti  tra loro decine e decine di chilometri; siamo quasi un terzo di tutto il personale della scuola pubblica, senza di noi le scuole non potrebbero aprire, né garantire in modo decente un diritto fondamentale per tutte e tutti come è quello all'istruzione;
ci siamo formati con anni di studio all'università: prima la laurea, poi la SSIS (per i docenti della scuola secondaria; la laurea abilitante in Scienze della formazione primaria, invece, per i docenti di scuola primaria) o i concorsi abilitanti del ’90 o del ’99, poi, ancora, i master e in alcuni casi il dottorato di ricerca;
ci siamo formati con anni di esperienza sul campo a scuola, in classi sovraffollate che ignoravano le più elementari norme di sicurezza, in situazioni di disagio sociale, nelle scuole in carcere, nei paesi di montagna o nelle periferie delle metropoli; abbiamo lottato contro i tagli alla scuola imposti dal governo Berlusconi (8 miliardi di euro, 130mila di noi sono stati licenziati definitivamente: il più grande licenziamento di massa della storia repubblicana);
oggi subiamo l'offesa del governo Monti, che vuole sottoporci ad una ulteriore procedura concorsuale per dividerci e “selezionare” tra noi i pochissimi “meritevoli” che potranno accedere ad un lavoro stabile, delegittimando e snobbando le graduatorie; oggi i “tecnici” ci irridono, togliendoci posti di lavoro e riconvertendo i docenti in esubero su cattedre di discipline in cui non sono abilitati (o persino sul sostegno!); oggi ci troviamo a fronteggiare un governo che, in continuità con il precedente, pensa di ridurre le scuole pubbliche ad aziende, con la legge Aprea-Ghizzoni, una legge bipartisan PDL-PD-UDC che svuota di senso gli organi collegiali democratici e introduce i privati nella gestione degli istituti, aprendo la strada a una selezione del personale e degli interventi didattici funzionale alle esigenze delle aziende del territorio; oggi siamo chiamati a lottare contro la proposta di aumento dell'orario di lavoro a parità di salario che il governo Monti pensa di poter imporre nelle scuole, aggravando il problema della precarietà, squalificando ulteriormente la didattica, sottraendo un ulteriore miliardo di euro alla scuola pubblica.
Avvertiamo l'esigenza di scendere nuovamente in piazza insieme agli altri lavoratori e lavoratrici e insiema ai cittadini tutti i cui diritti sono usurpati da questo governo "tecnico" con la riforma delle pensioni, l'abrogazione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e la privatizzazione selvaggia di beni comuni quali la sanità l'istruzione, l'acqua e l'ambiente; per questo saremo presenti con uno spezzone della scuola alla manifestazione NO MONTI DAY del prossimo 27 ottobre; in passato ci hanno divisi tra precari del Nord e del Sud, tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato; ora vorrebbero mettere i precari “storici” contro i “giovani”… Ma di fronte alle nuove minacce, noi siamo e restiamo, tutti insieme
PRECARI UNITI CONTRO I TAGLI

martedì 16 ottobre 2012

Assemblea coordinamento scuole di Roma

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Ø Netto rifiuto delle politiche di tagli alla scuola pubblica compiute negli ultimi anni avallate e portate avanti dall'attuale Governo (solo la spending review ha sottratto alla scuola 200 milioni di euro).



Ø Decisa opposizione al ddl 953 (ex Aprea) che pone fine al processo di partecipazione e gestione democratica della scuola pubblica statale tramite lo smantellamento degli organi collegiali e tramite l’apertura ai privati nella gestione della scuola pubblica.



Ø Prosecuzione delle lotte dei precari contro il concorso truffa, espediente unicamente propagandistico volto a mascherare i tagli e la mancanza di qualsiasi piano di assunzione a tempo indeterminato sui posti vacanti e disponibili (appena 11.000 posti messi a concorso a fronte di 120.000 posti vacanti e liste di precari che raggiungono ormai le 200.000 unità).



Ø Opposizione al piano di accorpamento degli istituti, che significa di fatto nuovi tagli al personale e attacco al diritto allo studio (sono migliaia le scuole soppresse).



Ø Un netto NO alla legge del governo sulle pensioni che prevede l'allungamento dell'età lavorativa oltre i 67 anni, che lede i diritti dei lavoratori e che impedisce ai precari “storici” e alle nuove generazioni l’ingresso nella scuola.



Ø Netto rifiuto dell'aumento dell'orario di lavoro dei docenti, prospettato dal governo Monti nella manovra finanziaria, che comporterebbe un ulteriore taglio alla scuola di 1 miliardo di euro, il licenziamento di oltre 30mila precari, l'aumento del carico di lavoro dei docenti a parità di salario (con il solo contentino, non chiesto da nessuno, dell'aumento delle ferie) e un conseguente impoverimento della didattica.

Discuteremo delle mobilitazioni della scuola rispetto all'aumento dell'orario di lavoro, alla legge Aprea-Ghizzoni e al concorso e della costruzione di uno spezzone della scuola alla manifestazione nazionale NO MONTI DAY che si terrà a Roma il prossimo 27 ottobre.


Assemblea del coordinamento delle scuole di Roma
venerdì 19 ottobre
 ore 16,30 presso
l'ISTITUTO COMPRENSIVO DI VIA GIUSEPPE MESSINA, 51.

Il luogo e' raggiungibile a piedi dalla fermata metro A Subaugusta. 


Coordinamento cittadino delle scuole di Roma

sabato 13 ottobre 2012

Video manifestazione 12 ottobre

video_14112644.shtmlhttp://www.tmnews.it/web/sezioni/videonews/20121012_video_14112644.shtml

Partecipazione del Coordinamento Precari Scuola di Roma allo sciopero Flc-Cgil del 12 ottobre e contestazione al PD

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Il Coordinamento Precari Scuola di Roma ha aderito allo sciopero di oggi, 12 ottobre, indetto dalla Cgil Scuola. Il CPS, che si batte da tempo contro le politiche di tagli alla scuola pubblica attuate negli ultimi anni, proseguite e rafforzate dall’attuale Governo Monti, e che sta portando avanti, tra le altre, una decisa battaglia contro il pdl 953 (ex Aprea) che prevede l’apertura ai privati nella gestione della scuola pubblica, ha esposto, nel corso della manifestazione di Roma, uno striscione critico nei confronti del Partito Democratico, sul quale era scritto “Questo PD è contro la scuola pubblica”. Il PD ha, difatti, avallato, con le sue posizioni in Parlamento, il progetto di privatizzazione della scuola che costituisce la base del pdl 953, progetto di legge che, di fatto, scardina le fondamenta della gestione democratica della scuola pubblica. Inoltre, come i precari hanno spiegato per mezzo di un volantino distribuito ai manifestanti (che riportiamo in calce a questo comunicato), gli esponenti del Partito Democratico hanno più volte preso l’impegno di contrastare le nefaste iniziative del Governo sulla scuola (spending review e concorso); tali impegni tuttavia non si sono mai tradotti in atti concreti. Non è più accettabile una politica fatta soltanto di dichiarazioni sulla stampa e di interviste!
Alla fine della manifestazione, in Piazza SS. Apostoli, il CPS è intervenuto esponendo le ragioni della battaglia contro le scelte del Governo, tra le quali il concorso appena bandito, espediente propagandistico per mascherare i tagli e la mancanza di qualsiasi piano di assunzione a tempo indeterminato sui posti vacanti e disponibili, e il prospettato aumento dell’orario di lavoro dei docenti da 18 a 24 ore settimanali, che comporterebbe un ulteriore taglio alla scuola di 1 miliardo di euro, il licenziamento di oltre 30mila precari e l’aumento del carico di lavoro dei docenti a parità di salario.
Francesca Puglisi, responsabile scuola del Partito Democratico, attraverso un comunicato stampa emesso dopo la manifestazione ed evidentemente finalizzato a dare risposta alla nostra iniziativa, ha sostenuto la necessità che il Governo ascolti le ragioni della protesta e dia “risposte concrete ad insegnanti e studenti, attraverso un nuovo piano pluriennale di esaurimento delle graduatorie per eliminare la precarietà dalla scuola e offrire la necessaria continuità didattica agli studenti.” Si è, inoltre, espressa in modo negativo sul concorso, denunciando che esso si tradurrà in “una lotta tra precari”, e ha sostenuto che “la 953 non è ancora legge” e che il PD, consapevole dei nodi ancora da sciogliere, chiederà di aprire nuove consultazioni con l'associazionismo scolastico per le necessarie modifiche da apportare, e non voterà nuovi tagli all’istruzione pubblica.
Alla Puglisi diciamo una volta di più che il Governo non si ferma con i comunicati stampa. Il PD si assuma la responsabilità delle proprie posizioni: impedisca l’innalzamento a 24 ore dell’orario dei docenti delle secondarie, denunci la propria contrarietà al concorso attraverso un atto parlamentare ufficiale, pretenda un piano di assunzione dei docenti precari delle graduatorie! Inoltre, se veramente il PD è consapevole della portata negativa delle novità introdotte dalla 953 nella vita degli istituti scolastici (non ci sembra tuttavia che i membri del PD della Commissione Cultura della Camera siano di questa opinione), per coerenza non può votare a favore di questa legge.

12/10/2012
Coordinamento Precari Scuola - Roma

giovedì 11 ottobre 2012

SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA DEL 12 OTTOBRE

Il CPS (Coordinamento dei precari della scuola) di Roma aderisce allo

SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA DEL 12 OTTOBRE

indetto dalla FLC-CGIL e parteciperà alla manifestazione con un suo spezzone e una sua piattaforma che comprende i seguenti punti:

  • Netto rifiuto delle politiche di tagli alla scuola pubblica compiute negli ultimi anni avallate e portate avanti dall'attuale Governo (solo la spending review ha sottratto alla scuola 200 milioni di euro).

  • Decisa opposizione al ddl 953 (ex Aprea) che pone fine al processo di partecipazione e gestione democratica della scuola pubblica statale tramite lo smantellamento degli organi collegiali e tramite l’apertura ai privati nella gestione della scuola pubblica.

  • Prosecuzione delle lotte dei precari contro il concorso truffa, espediente unicamente propagandistico volto a mascherare i tagli e la mancanza di qualsiasi piano di assunzione a tempo indeterminato sui posti vacanti e disponibili (appena 11.000 posti messi a concorso a fronte di 120.000 posti vacanti e liste di precari che raggiungono ormai le 200.000 unità).

  • Opposizione al piano di accorpamento degli istituti, che significa di fatto nuovi tagli al personale e attacco al diritto allo studio (sono migliaia le scuole soppresse).

  • Un netto NO alla legge del governo sulle pensioni che prevede l'allungamento dell'età lavorativa oltre i 67 anni, che lede i diritti dei lavoratori e che impedisce ai precari “storici” e alle nuove generazioni l’ingresso nella scuola.

Comunicato incotro 8 ottobre al Miur tra precari della scuole e il sottosegretario Ugolini


Nel corso dell'incontro svoltosi in data 8 ottobre al Miur, i precari della scuola hanno esposto al sottosegretario Ugolini la formazione e la composizione del loro movimento, sottolineandone l'apertura, il rifiuto del corporativismo, il fine fondamentale della difesa della scuola pubblica statale condiviso con studenti, genitori, associazioni.

Essi hanno ribadito come il male originario alla base della drammatica situazione della scuola pubblica statale sia costituito dal taglio di otto miliardi e mezzo di euro attuati a partire dalla legge 133 del 2008 e dalla riforma delle superiori dell'ex Ministro Gelmini, provvedimenti che, con tutti i loro corollari, hanno minato profondamente la qualità dell'istruzione. A questi si aggiungono i progetti di privatizzazione che riconoscono il loro simbolo nella c.d. legge Aprea la cui approvazione in commissione cultura è praticamente alle battute finali.

Essi hanno inoltre evidenziato come il nuovo governo tecnico, lungi dal perseguire una lungimirante e necessaria politica di rifinanziamento della scuola, sia invece del tutto in continuità con il precedente: l'innalzamento dell'età pensionabile, il mancato ritiro di tagli e riforme, le  riconversioni dgli esuberi (frutto dei citati tagli) sul sostegno e sulle altre classi di concorso, sono infatti tutti provvedimenti che concorrono alla ulteriore perdita di posti di lavoro e al peggioramento della qualità della scuola.

Ed è in tale critico contesto, in cui emergono tutte le drammatiche  difficoltà del settore- istruzione pubblica, così pesantemente e ripetutamente colpito dai provvedimenti degli ultimi anni, che il Ministro Profumo ha voluto fortemente bandire il suo "concorsone": un concorso che umilia professionalità, servizio e  diritti acquisiti dei precari; che tenta di coprire i tagli economici ancora in atto; che promette posti di lavoro ma di fatto distribuisce briciole; un concorso propagandato come viatico per l'ingresso dei giovani nel mondo della docenza, i primi ad essere esclusi dal bando. Tutto ciò per evidenti fini propagandistici, tra l'altro del tutto inconciliabili con la dichiarata necessità di attenersi ai limiti imposti dal MEF.

Il Sottosegretario Ugolini, nel corso del dibattito nato dagli interventi dei precari, ha sostenuto le seguenti posizioni.
-concorso: il concorso obbedisce alla legge dello Stato (lex 306 del 2000  che ha istituito il doppio canale di reclutamento). Non averlo bandito e' stata una contravvenzione dei precedenti Ministri. Esso inoltre non lederebbe poi i diritti dei precari dal momento che sarà loro consentito di parteciparvi o, in caso contrario, di rimanere in graduatoria da cui si attinge per il  50% dei posti . Quanto alle modalità del concorso e alla distribuzione del punteggio tra servizio, titoli e SSIS ha dichiarato di non voler rispondere. I precari le hanno fatto notare che, considerata la situazione pregressa del precariato, si potrebbe ricorrere a una modifica della legge vigente per evitare la truffa del doppio canale e del concorso.

- precariato: il Sottosegretario ha ribadito che il problema vero del reclutamento non e' il concorso, ma il fatto che il precariato nega il principio didattico fondamentale della continuità. La sua posizione è quella di riprendere il Libro bianco dei tempi del Ministero Fioroni per rivedere i flussi dei contingente e  superare la folle distinzione tra organico di diritto e di fatto, sistema che impedisce la stabilizzazione degli insegnanti precari, incidendo in tal modo sull'anzianità dei docenti che arrivano al ruolo dopo troppi anni passati in graduatoria.
In conclusione ciò che è emerso chiaramente dall'incontro è in particolare, l'assenza di una qualsiasi  motivazione o argomentazione di carattere culturale alla base della scelta del concorso, frutto esclusivamente dell'applicazione della citata legge del doppio canale. Più in generale si è colta inoltre una certa incapacità nella gestione di un fenomeno così complesso come quello della scuola e del reclutamento degli insegnanti da parte del Miur, che, con il concorso, ha scelto la strada del facile e apparentemente largo consenso. Infine è emerso(prospettiva personale della Ugolini), l'auspicio di un ritorno al Libro bianco di Fioroni, progetto da cui poi poter ripartire per una complessiva riorganizzazione del reclutamento dei docenti.
Coordinamento Pecari scuola Roma

sabato 8 settembre 2012

 
ASSEMBLEA NAZIONALE PRECARI SCUOLA
 
DOMENICA 9 SETTEMBRE IN VIA GALILEI 57 ORE 10 (METRO MANZONI) A ROMA
SI SVOLGERA' L'IMPORTANTISSIMA ASSEMBLEA NAZIONALE NAZIONALE DEI PRECARI DELLA SCUOLA.
L'OGGETTO PRINCIPALE DELLA DISCUSSIONE SARà L'ORGANIZZAZIONE DI UNA FORTE GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE, PERCHè IL CONCORSO PUò ANCORA ESSERE BLOCCATO.
ORA PIù CHE MAI SERVE LA PARTECIPAZIONE DIRETTA DI TUTTI I PRECARI DELLA SCUOLA VISTA L'URGENZA DI METTERE IN CAMPO A BREVE UNA LOTTA GENERALE E CONDIVISA.
NON SUBIAMO PASSIVAMENTE L'ENNESIMO RICATTO CHE STIAMO RICEVENDO!
REAGIAMO TUTTI! 
 
PRECARI SCUOLA UNITI CONTRO I TAGLI

lunedì 23 luglio 2012

Presidio 26 luglio

IL PARTECIPATO PRESIDIO DELLO SCORSO 16 LUGLIO HA OTTENUTO UN RISULTATO IMPORTANTE, RICORDARE AL GOVERNO E AL MINISTRO CHE NON POSSONO CONTINURE LE LORO POLITICHE DI TAGLI ALLA SCUOLA, CANCELLANDO LE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI LAVORATORI PRECARI CHE DA ANNI LE PERMETTONO DI FUNZIONARE.

GIOVEDI’ 26 LUGLIO, PROPRIO A SEGUITO DI QUELLA MANIFESTAZIONE, UNA DELEGAZIONE SARA’ RICEVUTA DALLA VII COMMISSIONE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI. DIAMOLE IL NOSTRO SOSTEGNO NEL PRESIDIO CHE SI SVOLGERA’ CONTEMPORANEAMENTE DAVANTI A MONTECITORIO

E’ NECESSARIO LO SFORZO DI TUTTI PER RIBADIRE, IN COMMISSIONE E IN PIAZZA:

-         NO AI CONCORSI TRUFFA;
-         UN PIANO DI ASSUNZIONE DI DOCENTI E ATA PRECARI;
-         UN SERIO RIFINANZIAMENTO PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA SCUOLA PUBBLICA.

Coordinamento Precari Scuola Roma

giovedì 12 luglio 2012

Presidio a difesa Scuola Pubblica Statale


 

mail: movimentoinsegnantiprecari@gmail.com
blog: http://cps-roma.blogspot.com/

Comunicato

Un gruppo di insegnanti del CPS-Roma è entrato oggi nella sede della direzione nazionale-scuola del PD di via del Tritone per protestare contro la linea del partito sulle politiche scolastiche e le recenti, assurde dichiarazioni dell’onorevole De Torre, membro della VII commissione alla Camera. Sono stati ricevuti dall’onorevole Puglisi, responsabile scuola del PD, alla quale hanno fatto presente:
·         L’inaccettabilità delle dichiarazioni dell’on. De Torre.
·         L’inaccettabilità di un concorso senza posti e senza una fondamentale e necessaria politica di ritiro dei tagli e di rifinanziamento.
·         L’opposizione alla spending review e allo spostamento degli esuberi su classi di concorso diverse rispetto alle proprie.
·         La loro totale opposizione al processo di privatizzazione previsto dal PDL 953.
L’onorevole Puglisi si è dissociata dalle dichiarazioni della De Torre, definendole espressioni di un parere personale contrario alla politica del partito. Ha dichiarato di essere disponibile alla possibilità di un concorso solo sulle classi di concorso già esaurite.  Ha esposto la contrarietà del PD ai provvedimenti sulla scuola contenuti nella spending review, dichiarando che a settembre ci saranno 22.000 assunzioni tra i docenti e 7.000 tra gli ATA. Ha tuttavia affermato che, per evitare gli attuali esuberi, occorrerebbero 270 milioni di euro, sul cui reperimento il PD non propone soluzioni.
L’onorevole ha invece difeso il PDL 953, sostenendo che l’iter in commissione è stato funzionale ad evitarne il peggioramento in aula ed ha negato che tale provvedimento apra la strada alla aziendalizzazione della scuola pubblica.

Gli insegnanti del CPS hanno mantenuto le proprie critiche sul PDL 953 e si sono dichiarati perplessi sulle capacità e volontà del PD di intervenire concretamente sulla spending review e di evitare il concorso. Hanno quindi ribadito l’importanza del presidio del 16 luglio mattina a Montecitorio.

Il CPS, a partire da spending review e concorso, vigilerà sul comportamento sinora ambiguo e contraddittorio dei partiti e contesterà apertamente le politiche di quanti, avendo responsabilità di governo, non fanno seguire fatti alle parole.
Roma 11/07/2012
Coordinamento Precari Scuola Roma
movimentoinsegnantiprecari@gmail.com, blog: http//cps-roma.blogspot.com/

mercoledì 27 giugno 2012

Presentazione del libro "Quelli che però è lo stesso"

MERCOLEDI' 4 LUGLIO ORE 20,30

PRESENTAZIONE DEL LIBRO "QUELLI CHE PERO' E' LO STESSO"

Interverrà l'autrice Silvia Dai Pra'

A seguire dibattito con studenti e docenti

Libreria Anomalia - Centro di documentazione anarchica
Via dei Campani, 73 (San Lorenzo)

A cura del Coordinamento Precari Scuola - Roma

lunedì 18 giugno 2012

Sosteniamo il sostegno


Il D.M. 71 del 16 /04/2012 del Miur prevede la riconversione del personale docente in esubero sull'elenco degli insegnanti del sostegno. L'attuale governo quindi, anziché agire sulla causa e cioè i tagli e le riforme che hanno determinato la perdita di posti, gioca sugli effetti, spostando come pedine i disoccupati che ha creato. A danno di chi? Dei più deboli: gli alunni disabili che hanno diritto ad un sostegno qualificato finalizzato al raggiungimento degli obiettivi didattici attraverso un percorso mirato e calibrato alle diverse esigenze e che non devono assolutamente diventare merce di scambio; e i precari che si sono formati con una scuola di specializzazione e che dal sostegno  traggono la maggior parte degli incarichi.
La normativa italiana sull'integrazione degli studenti disabili (L. 104/92) è considerata una delle più avanzate d'Europa ed il percorso professionale previsto per gli insegnanti di sostegno è stato  infatti particolarmente curato per poter realmente garantire l'obiettivo fondamentale dell'integrazione. Tutt'altra cosa sono i corsi di “riconversione” previsti dal Miur nel citato decreto 71: essi, da realizzarsi tra l'altro in tempi particolarmente brevi ed in modalità on line, si presentano invece esclusivamente come un chiaro tentativo di riciclare insegnanti ed ITP in esubero sul sostegno, evidentemente considerato e trattato come un insegnamento di serie B che non richiede competenze specifiche. Provvedimento che va a  gravare ulteriormente sulla delicata situazione del sostegno nella scuola pubblica statale in cui quest'anno, a  causa dei tagli e dell'aumento del numero di alunni per classe, il rapporto insegnante-alunno disabile è diventato 1:4.
Denunciamo con forza questo provvedimento che colpisce ancora una volta i diritti degli studenti, delle loro famiglie e quelli degli insegnanti.
Non accetteremo l'ennesima guerra tra poveri che il Miur volutamente genera con i suoi provvedimenti iniqui dettati solo dall'esigenza di “far quadrare i conti”....ed invitiamo per questo tutti al presidio che ci sarà il 19 giugno alle ore 15.30 all'Ufficio Scolastico Regionale in via Pianciani a Roma.

Coordinamento Precari Scuola-Roma
Per informazioni: movimentoinsegnantiprecari@gmail.com

Coordinamento dei Precari della Scuola di Roma

mail: movimentoinsegnantiprecari@gmail.com
blog: http://cps-roma.blogspot.com/
facebook: COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA ROMA

giovedì 24 maggio 2012

ROMA-MANIFESTAZIONE NAZIONALE 26 MAGGIO ORE 15





Da alcuni organi di stampa e siti è stata diffusa erroneamente la notizia che la manifestazione nazionale della scuola del prossimo 26 maggio a Roma è stata annullata. Come promotori della manifestazione stessa smentiamo nettamente come del tutto infondata questa voce, dovuta a equivoci e maldestra confusione. Non solo confermiamo che si volgerà, come annunciato, il corteo che partirà da Piazza della Repubblica alle ore 15,00, ma rilanciamo l’invito a partecipare a tutti coloro che condividono il percorso di difesa e ricostruzione dell’istruzione pubblica, così pesantemente colpita dagli ultimi governi. Esprimendo solidarietà agli studenti che al mattino scenderanno in piazza a Brindisi, dalle strade di Roma ribadiremo a gran voce che
SENZA SCUOLA NON C'E' FUTURO!

mercoledì 23 maggio 2012

26 Maggio-Manifestazione nazionale della scuola contro i tagli e la privatizzazione per il lavoro e il diritto allo studio



     Oggi, Domenica 6 Maggio, al teatro Volturno, si è tenuta un’assemblea nazionale molto partecipata di numerose realtà della scuola a cui hanno preso parte i coordinamenti dei precari, i comitati degli insegnanti e dei genitori, le associazioni studentesche e varie sigle sindacali. Dopo la riuscita manifestazione di Milano del 21 aprile scorso contro la sperimentazione della chiamata diretta degli insegnanti e i presidi manager è nata l’esigenza di una più ampia mobilitazione nazionale sulla scuola che metta al centro il tema del lavoro e del diritto allo studio contro i tagli e la privatizzazione.

Nei soli sei mesi da cui è in carica il Governo Monti, i provvedimenti che come scuola abbiamo subito, insieme a quelli che riguardano in generale il lavoro, procedono secondo un ritmo che è notevolmente accelerato rispetto alla fase precedente: la riforma delle pensioni, che costringe gli insegnanti a rimanere a scuola sino alla tarda età bloccando il turn-over e quindi le nuove immissioni; le proposte spot del Ministro Profumo su un concorso fatto mentre il Governo continua a discutere di riduzione dell’organico; la sperimentazione in Lombardia sulla chiamata diretta da parte dei Presidi; l’azzeramento dell’articolo 18 esteso ora anche ai dipendenti pubblici; il ridimensionamento degli istituti; l’abolizione del valore legale del titolo di studio; e, per concludere, l’attuale approvazione nelle Commissioni di camera e senato, evitando così la discussione in aula, del PDL Aprea sulla riforma degli organi collegiali e, più in generale, sul progetto di privatizzazione della scuola, che riduce la rappresentanza docente e studentesca e cancella una delle conquiste più importanti della scuola pubblica italiana: il collegio dei docenti, baluardo della democrazia negli istituti. Tutto ciò avviene mentre nelle scuole si continuano a tenere i famigerati test INVALSI, il cui fine ultimo è quello di coprire la riduzione costante dei finanziamenti attraverso la loro destinazione a pochi presunti istituti meritevoli e far passare ulteriori tagli. In questo quadro già gravissimo, si inseriscono ulteriori tagli alla scuola previsti dalla cosiddetta spending review.
Di fronte all’attuale attacco capillare e sistematico che come lavoratori della scuola e come studenti stiamo subendo, non possiamo rimanere passivi. Per questo lanciamo un percorso di mobilitazione permanente dentro e fuori le scuole per arrivare ad una manifestazione nazionale in difesa dell’istruzione pubblica il 26 Maggio a Roma.

Chiediamo a tutte le realtà organizzate e a tutti i cittadini di condividere con noi questo percorso, aderendo a questo appello e a partecipare alla giornata di mobilitazione.

       
Promotori: Coordinamento Precari Scuola Roma, Coord. lavoratori scuola "3ottobre" Milano, Coordinamento Precari scuola Napoli, Coordinamento Precari Mantova, Coordinamento precari scuola Ravenna, Coordinamento Precari Scuola Latina, Gratis Toscana, Rete Autorganizzata Precari scuola Veneto, Ass. FormaMente Palermo.
Adesioni: Unione degli Studenti, Coordinamento delle scuole secondarie di Roma, Circolo didattico 126° “Iqbal Masih”, Coordinamento del Benedetto da norcia di Roma, Coordinamento scuole del IV Municipio, Cinecittà Bene Comune, SISA scuola, Associazione Nazionale "Per la Scuola della Repubblica", Comitato della scuola statale della Versilia, Coordinamento Lavoratrici e Lavoratori Autoconvocati, MSP-Milano, Comitato 296, Democrazia atea, Usb scuola, Usi, Unicobas, Flc Cgil, precari scuola Cub, Sel, Prc, Idv, Comitato Immigrati in Italia, Sinistra Critica, Associazione Nazionale "Una Nuova Primavera per la Scuola Pubblica", Coordinamento Nazionale Lavoratori Precari della Conoscenza FLC CGIL, Comitato d'agitazione permanente delle scuole biellesi, Comunisti Uniti, Rete Viola Lazio

Per aderire:

martedì 22 maggio 2012

SENZA ISTRUZIONE NON C’E’ FUTURO! BASTA TAGLI! BASTA VIOLENZA SULLA SCUOLA!

I promotori della manifestazione nazionale, che si svolgerà a Roma il 26 Maggio in difesa della scuola pubblica per il lavoro e il diritto allo studio contro i tagli e la privatizzazione, esprimono piena solidarietà agli studenti e a tutti coloro che, sempre il 26 Maggio, scenderanno in piazza a Brindisi, contro il barbaro attentato terroristico accaduto alla scuola “Morvillo Falcone”, perché, come hanno detto i ragazzi a Brindisi, colpire la scuola vuol dire colpire la democrazia...Le scuole rappresentano uno dei pochi luoghi collettivi e di partecipazione, non si può parlare di scuola solo quando scoppiano le bombe. Siamo convinti che questo Paese ha urgente bisogno di stabilire le sue priorità, se vuole ancora garantire un presente e un futuro di reale democrazia per noi e per le nuove generazioni. In questa prospettiva il tema dell’istruzione e della scuola insieme a quello del lavoro devono diventare il cuore dell’agenda politica e del dibattito civile, senza il quale non sarà possibile alcun rinnovamento politico e culturale. Le scuole sono per eccellenza il luogo di formazione della coscienza critica, strumento essenziale per comprendere la complessità della realtà e in essa agire per la sua trasformazione in modo e in senso democratico; siamo costretti, però, ad assistere ancora a tentativi, fondati sul terrore, di deviare l’attenzione pubblica dai temi fondamentali e che fanno presagire scenari già visti. Ora basta! Rilanciamo con forza la manifestazione in difesa della scuola pubblica. Dopo anni di tagli indiscriminati all’istruzione, dopo aver cancellato il diritto allo studio e peggiorato ulteriormente le condizioni di lavoro, dopo i maldestri tentativi di semplificazione e d’immiserimento dei saperi, dopo aver sotterrato qualsiasi principio di legalità nelle scuole, ci chiediamo quale tipo società le forze politiche al governo stiano contribuendo a costruire. Noi abbiamo già un’idea chiara per il nostro Paese e, quest’idea parla, innanzitutto, di diritto all’istruzione di qualità per tutti/e, parla di un energico rifinanziamento della scuola e delle università pubbliche, parla del diritto ad un lavoro sicuro e garantito, e infine parla della necessità di allargare la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche che li riguardano, senza la quale partecipazione sarà impossibile raggiungere una piena democratizzazione di questo Paese.
Chiediamo anche alle organizzazioni sindacali e politiche che commemorano la strage di Brindisi di tradurre in pratica quanto dichiarano, opponendosi alla controriforma di questo governo in tema di lavoro ed attuando una reale lotta per difesa della scuola pubblica statale e per eliminare la precarietà.
NELL’ASSEMBLEA DEL 6 MAGGIO AVEVAMO INDETTO UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE IN CONTINUITA’ CON LA MOBILITAZIONE DI MILANO. I FATTI DI BRINDISI ANCORA PIU’ MOSTRANO LA NECESSITA’ DI SCENDERE TUTTI IN PIAZZA A DIFESA DELLA SCUOLA!
26 MAGGIO
ROMA PIAZZA DELLA REPUBBLICA
MANIFESTAZIONE NAZIONALE DELLA SCUOLA

26 MAGGIO-MANIFESTAZIONE NAZIONALE IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA-PARTECIPIAMO TUTTI!


mercoledì 2 maggio 2012

APPELLO DEI COORDINAMENTI DEI PRECARI SCUOLA A TUTTI I MOVIMENTI, LE ASSOCIAZIONI E LE ORGANIZZAZIONI PER UN INCONTRO-ASSEMBLEA CONTRO I TAGLI E LA PRIVATIZZAZIONE

        Dopo la riuscita manifestazione di Milano del 21 aprile scorso, come coordinamenti dei precari della scuola che l’hanno promossa ci siamo  ritrovati su una valutazione comune rispetto all’attuale fase di attacco che sta subendo il settore dell’istruzione: si tratta di un’azione continua, capillare e sistematica, che si snoda su un  piano di ridimensionamento dei fondi per l’istruzione, a cui si accompagna la crescita esponenziale del fenomeno del precariato, l’accorpamento degli istituti, sino alla vera e propria privatizzazione della scuola pubblica.
Nei soli sei mesi da cui è in carica il Governo Monti i provvedimenti che abbiamo subito come lavoratori della scuola, insieme a quelli che riguardano in generale il lavoro, procedono secondo un ritmo che è notevolmente accelerato rispetto alla fase precedente: la riforma delle pensioni, che costringe gli insegnanti a rimanere a scuola sino alla tarda età bloccando il turn-over e quindi le nuove immissioni; le proposte spot del Ministro Profumo su un concorso fatto mentre il Governo continua a discutere di riduzione dell’organico; la sperimentazione in Lombardia sulla chiamata diretta da parte dei Presidi; l’azzeramento dell’articolo 18 che favorisce la libertà di licenziamento e non esclude affatto il settore pubblico; il dimensionamento; e, per concludere, dulcis in fundo l’attuale approvazione nelle Commissioni di camera e senato, evitando così la discussione in aula, del PDL Aprea sulla riforma degli organi collegiali e, più in generale, sul progetto di privatizzazione della scuola. Tutto ciò avviene mentre nelle scuole si continuano a tenere i famigerati test INVALSI, il cui fine è quello di coprire la riduzione costante dei finanziamenti attraverso la loro destinazione a pochi presunti istituti meritevoli, individuati sulla base di quiz che nulla hanno a che vedere con la complessità dei processi di apprendimento e che, non tenendo conto dei livelli di partenza, sono del tutto inutili rispetto all’effettiva valutazione della qualità della didattica e dei mezzi economici e finanziari universali che servirebbero per sostenerla.
Con il PDL Aprea, con l’entrata dei privati negli organi collegiali ed il rafforzamento dell’autorità dei dirigenti scolastici, anche nella scuola stiamo subendo il nostro attacco ai diritti di chi lavora. Ridurre i fondi alla scuola per precarizzare sempre di più gli insegnanti, al fine di garantire il rapporto privatistico  tra dirigente ed insegnante, oltrepassando ogni principio di carattere generale nel reclutamento significa di fatto avere una scuola che di pubblico ha solo il nome. E’ questa la tendenza in atto, ed è dentro questa tendenza che si collocano anche l’abolizione del valore legale del titolo di studio, la riforma degli organi collegiali della scuola e la riduzione della rappresentanza docente e studentesca con l’entrata a gamba tesa delle fondazioni private negli organi collegiali. Si assiste in sostanza alla volontà di azzerare la funzione costituzionale della scuola pubblica: perciò il Ministro Profumo ha dichiarato di “aver avviato con tutte le regioni un confronto generale che ha sullo sfondo l'operatività del titolo V della Costituzione nel campo dell'istruzione”. Come avvenuto per la sanità, questo apre la via a privatizzazioni, esternalizzazioni, contratti selvaggi e sistemi di reclutamento diversi da regione a regione, malversazione dei fondi statali a favore di lobby economiche e di potere.
Contro l’insieme di queste manovre i movimenti che si erano già opposti alle sciagurate politiche della Gelmini e altri che sono nati nel frattempo, hanno messo in campo iniziative di protesta e informazione per opporsi al disegno del Governo e smascherarne i veri intenti. Sono state queste le parole d’ordine della manifestazione nazionale di Milano, preceduta da una assemblea che ha votato una giornata di mobilitazione da tenersi a Roma. Per costruirla insieme invitiamo tutti i soggetti che condividono queste lotte ad una

ASSEMBLEA PUBBLICA PRESSO IL TEATRO OCCUPATO VOLTURNO, VIA VOLTURNO, 37 ROMA

 DOMENICA  6 MAGGIO ORE 10,00

 

Coordinamento Precari Scuola Roma, Coordinamento Precari Scuola Mantova, Coordinamento Precari Scuola Latina, Coord. lav. scuola "3ottobre" Milano, Gratis Toscana, Rete Autorganizzata Precari scuola Veneto, ass. FormaMente Palermo

martedì 1 maggio 2012

Oltre la forbice n.5

- TFA: il ministero ha dato i numeri!
di Valentina Cannavale e Carlo Seravalli

- Chiamata diretta in Lombardia
di Emanuele Rainone (CSP Milano)

- Un casetto pieno di curriculum: prove di clientelismo
di SAVA

- Il fallimento dei test in Inghilterra
di Morena De Carlo

- Art. 18: una modifica senza giusta causa
di Giusy Lazzaro

- Il governo, l'Europa e le banche
di Francesco Cori

- L'abc della guerra: l'economia spiegata per capire la crisi
di Andrea Darmarios

  

 
 
 

Manifestazione nazionale 21 Aprile Milano contro la chiamata diretta dei docenti e la privatizzazione



 

sabato 10 marzo 2012

Sui fatti del 9 Marzo


Le ultime settimane hanno visto importanti iniziative volte a riaffermare il
protagonismo di cittadini e lavoratori sui processi in atto nel paese, attuati
da un governo che, sotto la veste perbenista dei tecnici, persegue politiche di
classe a tutto vantaggio dei poteri forti e della finanza.
I movimenti no TAV hanno ribadito una idea di bene comune determinato dal
basso, contrario alla speculazione di chi vuole arraffare risorse pubbliche a
danno dei territori e distogliendole da dove effettivamente servono.
Lavoratori e sindacati hanno dichiarato il loro no all’annullamento dei
diritti e alla crescente precarizzazione previsti dalla riforma del mercato del
lavoro.
Anche noi precari della scuola abbiamo consegnato al ministro l’agenda delle
nostre priorità, che non sono quelle di un concorso senza posti, bensì un serio
piano di assunzioni e di rifinanziamento della scuola pubblica: altro che risorse ricavate
dalla birra e dal lotto!

Denunciamo pertanto i due gravi episodi che ieri hanno voluto colpire queste
iniziative di costruzione democratica di un modello alternativo a quello del
governo. L’arresto di Paolo Di Vetta e alcuni attivisti dei movimenti per la
casa, che rivendicavano al CIPE la destinazione delle risorse investite per la
TAV a veri beni comuni come casa, scuola e lavoro; l’aggressione subita, ad
opera di fascisti, da un gruppo di studenti che organizzava un picchetto
davanti al Liceo Righi in occasione dello sciopero dei lavoratori
metalmeccanici.

Esprimiamo a Paolo e gli altri arrestati, nonché agli studenti aggrediti, la
nostra solidarietà, ribadendo il nostro impegno per l’esercizio attivo di una
opposizione sociale in difesa dei beni comuni e contro ogni azione repressiva.

Coordinamento Precari Scuola Roma
movimentoinsegnantiprecari@gmail.com

Coordinamento dei Precari della Scuola di Roma

mail: movimentoinsegnantiprecari@gmail.com
blog: http://cps-roma.blogspot.com/
facebook: COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA ROMA

domenica 26 febbraio 2012

I precari della scuola di nuovo in piazza

Si è svolta nel pomeriggio di venerdì 24 febbraio, davanti alla sede del MIUR a Roma una manifestazione promossa dai precari della scuola uniti contro i tagli. L’iniziativa, nata da un’assemblea generale tenutasi il 15 gennaio, ha avuto carattere nazionale su base territoriale. Analoghe manifestazioni si sono tenute infatti in altre città come Napoli, Milano, Ravenna. Hanno aderito all’iniziativa anche la Flc-Cgil, l'Usb Pubblico Impiego e l'Usi.

I lavoratori della scuola “on the road”, come recita uno dei “cartelloni-libri” con i quali, riprendendo titoli di famose opere della letteratura, hanno ironizzato contro situazioni e personaggi del governo e della scena politica, sono stati ricevuti in delegazione da esponenti del Ministero e dal Sottosegretario Rossi Doria.

È stata consegnata una lettera/documento con le rivendicazioni dei precari che presenta, tra i punti principali: il ritiro dei tagli alla scuola operati soprattutto a partire dalla Finanziaria 133 del 2008; il No all’ipotesi di concorso fino a che non saranno assunte le migliaia di precari presenti nelle graduatorie che, lavorando anche da anni nel mondo della scuola, attendono di essere stabilizzati; la difesa dell’utilizzo delle graduatorie come unica forma di reclutamento; lo sblocco del turn-over; un serio piano di rifinanziamento della scuola pubblica. Nell’incontro avvenuto il Sottosegretario si è fatto carico di riferire al Ministro le richieste dei precari; l’atteggiamento comunque è stato di generale chiusura, dal momento che sulle questioni fondamentali come i tagli, il rifinanziamento, l’ipotesi di concorso quale canale di reclutamento, il Ministro e il Governo intendono andare dritti per la loro strada e portare avanti le intenzioni già dichiarate. C’è da sottolineare, però, un dato importante: l’incontro di venerdì ha significato un riconoscimento di fatto della componente dei precari che sembrava essere stata totalmente ignorata dall’attuale governo. I precari hanno richiesto fortemente la presenza di una loro rappresentanza ai futuri tavoli di lavoro.

Guarda le foto della manifestazione a Roma:

https://picasaweb.google.com/102201581428039287311/Presidio24Febbraio2012?authuser=0&feat=directlink

Guarda il video dal sito dell'Ansa:

http://ansa.it/web/notizie/videogallery/italia/2012/02/24/visualizza_new.html_104142167.html


venerdì 17 febbraio 2012

I precari della scuola di nuovo in piazza il 24 febbraio


Cambiano i governi, cambiano i ministri, ma a viale Trastevere non si respira aria di novità e non si intravede alcuna inversione di rotta che miri ad una seria politica di investimenti finalizzata alla riqualificazione di tutto il settore dell’Istruzione Pubblica. La Scuola Pubblica Statale Italiana da anni versa infatti in condizioni di estrema difficoltà a causa delle miopi e dissennate politiche scolastiche dei precedenti governi ed in particolare dei provvedimenti legislativi dell’ultimo governo Berlusconi, rispondenti essenzialmente a logiche di carattere economico che hanno portato dal 2008 al taglio di 150.000 lavoratori tra docenti ed Ata .
Situazione particolarmente delicata e perciò degna di una riflessione lucida e ragionata da parte del neoministro Profumo e del suo staff, ma del tutto disattesa come si evince dalle repentine e fumose dichiarazioni  dello stesso e dai primi provvedimenti intrapresi, in linea con le scelte economiche del nuovo governo tecnico, destinate ad aggravare la situazione già caotica della scuola pubblica. Il ministro Profumo infatti, lungi dal proporre un necessario rifinanziamento ed il ritiro dei tagli frutto della riforma Gelmini, ha invece ventilato, “per dare spazio ai giovani”, l’idea di un concorso per un numero esiguo di posti, reso ulteriormente modesto dall’aumento dell’età pensionabile; modalità di reclutamento che tra l’altro pone attualmente in discussione i diritti acquisiti dai precari presenti nelle graduatorie ad esaurimento e di quanti lavorano nella scuola pubblica da anni. L'attuale governo ha inoltre proposto, nel “decreto Semplificazioni”, il potenziamento dell’autonomia scolastica attraverso la creazione di reti territoriali di scuole e la definizione di un organico di rete,  provvedimenti allarmanti che, in linea con il progetto di Legge Aprea, sembrano prefigurare la chiamata diretta dei presidi, primo passo verso la privatizzazione della scuola pubblica. Chiamata diretta che rischia di diventare una inaccettabile realtà in Lombardia, dove la proposta di legge presentata dal presidente Formigoni, prevede espressamente che “a partire dall'a.s. 2012/2013  le istituzioni scolastiche statali possono organizzare concorsi differenziati a seconda del ciclo di studi al fine di reclutare personale docente necessario a svolgere le attività didattiche annuali” e che “è ammesso a partecipare alla selezione il personale docente del comparto scuola che conosca e condivida il progetto e il patto per lo sviluppo professionale, che costituiscono parte integrante del bando di concorso di ciascun istituto scolastico”. Progetto di carattere regionale che tuttavia non può non rimandare direttamente al più generale “profumo” di aziendalizzazione annusato fin dai primi interventi pubblici del Ministro e dai provvedimenti economici del nuovo Governo tecnico.
Di fronte a tali dichiarazioni e proposte, i lavoratori del Coordinamento dei precari della Scuola e di altre variegate realtà, riunitisi in un’assemblea nazionale molto partecipata a Roma il 15 gennaio scorso, rilanciano la lotta in difesa della Scuola Pubblica Statale in quanto bene comune e prima ed imprescindibile garanzia di reale democrazia.
I precari della Scuola scenderanno in piazza il 24 febbraio per una manifestazione di carattere nazionale su base territoriale: a Roma, dove consegneranno al Ministro Profumo la lettera/documento realizzata dall'assemblea nazionale del 15 gennaio; a Napoli, Milano, Ravenna, Pisa, Foggia, Bari, Oristano, Latina, tutti decisi e uniti per dire BASTA ai tagli e alle false promesse; NO al concorso finché tutti i precari non verranno assunti; NO alla chiamata diretta dei presidi e all’aziendalizzazione e alla privatizzazione del  sistema d’istruzione statale; e per PRETENDERE, ancora una volta, un serio piano di RIFINANZIAMENTO che restituisca  le risorse tagliate dalla finanziaria 133 del 2008; l’immediato sblocco del turn over e l’assunzione di tutti i precari; l’utilizzo delle graduatorie come unico sistema di reclutamento; l’annullamento della distinzione tra organico di fatto e di diritto; la restituzione dello scatto stipendiale per i neoassunti ed il rinnovo del contratto di lavoro.



Coordinamento dei Precari della Scuola di Roma

mail: movimentoinsegnantiprecari@gmail.com
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domenica 22 gennaio 2012

PRECARI UNITI CONTRO I TAGLI ALLA SCUOLA

DOCUMENTO ASSEMBLEA NAZIONALE DEL 15 GENNAIO 2012


Da anni, ormai, la scuola statale subisce i pesantissimi contraccolpi di una dissennata politica, che si è tradotta in tagli selvaggi al personale docente ed ATA e in operazioni dilettantesche di “riordino” dei tempi e dei percorsi formativi, che hanno invece gettato le scuole nel caos e nell’ingestibilità.

Questi interventi mutilanti, pretenziosamente definiti “riforme” e dichiarati illegittimi dal Consiglio di Stato (sentenza n. 4535-07-2011) sono stati dettati esclusivamente dalla esigenza di fare cassa su un settore scelleratamente considerato improduttivo, in controtendenza rispetto a tutti gli altri paesi europei, che proprio in ragione della crisi hanno incrementato gli investimenti nel campo dell’istruzione e della ricerca.

Dalla scuola dell’infanzia all’università, la mannaia dei tagli ha falcidiato centinaia di migliaia di posti di lavoro e tolto ai precari, docenti e ricercatori, ogni speranza di stabilizzazione, bloccando le assunzioni già previste e prefigurando per tutti i lavoratori della conoscenza un destino di sfruttamento e di progressiva sottrazione di diritti e autonomia, maldestramente e squallidamente giustificato come “dovuta” punizione da infliggersi ai docenti “immeritevoli”, quelli, cioè, non allineati all’inaccettabile programma governativo, vòlto a uniformare le dinamiche scolastiche e quelle dell’azienda e, quindi, a mutuarne i rapporti gerarchici e i modelli di relazione liberticidi.


A fronte di ciò, i docenti e i lavoratori precari della scuola ribadiscono preliminarmente e programmaticamente la loro ferma contrarietà ad ogni ipotesi di “aziendalizzazione” della scuola e il netto, sdegnoso rifiuto di ogni procedura di valutazione basata su indici quali “l’accountability” o la “customer satisfaction” (paradigmatici, in tal senso sono i test “Invalsi”), cui condizionare l’erogazione delle risorse economiche, in quanto essi sono del tutto incompatibili con il peculiare ruolo rivestito dal processo di acculturazione e di formazione dei cittadini.


I precari della scuola riuniti in questa assemblea, molti dei quali delegati di associazioni o di coordinamenti sorti spontaneamente ed autonomamente sul territorio nazionale, ritengono invece imprescindibile e necessario investire nella scuola statale, perché nessun paese sollecito verso il proprio futuro può permettersi di pagare il debito pubblico azzerando l’istruzione. Sostengono, perciò, che le politiche scolastiche e la determinazione degli organici debbano essere svincolate dal beneplacito del Ministero dell'Economia, che la legge 449/97 debba essere abrogata e che vada abolita la speciosa distinzione tra organico “di fatto” e organico di “diritto”.

Ritengono urgente, inoltre, l’avvio immediato di un piano di investimenti compensativi dei tagli effettuati con la legge 133/08 (9 miliardi di euro sottratti alla scuola), senza il quale ogni discorso sulla “qualità” diventa pura demagogia. Ritiro dei tagli e rifinanziamento della scuola pubblica sono interventi che devono avere assoluta priorità, se davvero vogliamo una scuola di qualità!


Gli stessi precari si dichiarano, poi, assolutamente contrari all’ipotesi - recentemente ventilata - di bandire nuovi concorsi, anzitutto in considerazione del fatto che dal 2008 ad oggi hanno perso il lavoro 150.000 tra docenti ed ATA e che sono oltre 200.000 i precari, abilitati con procedure concorsuali, con specializzazioni acquisite e competenze testate sul campo, inseriti nelle graduatorie ad esaurimento e in quelle di Istituto; il che, unitamente al previsto aumento dell’età pensionabile, rende del tutto insensata l’idea di attivare una procedura di selezione di ulteriore personale; in secondo luogo, in quanto essi rifiutano la logica sottesa al concorso, una modalità di accertamento delle conoscenze e delle competenze professionali manchevole e sperequatoria, suscettibile di sortire esiti fortunosi e capace di alimentare infinite controversie giudiziarie.

Allo stesso modo, sono contrari ad ogni sistema di reclutamento che favorisca clientelismo e corruzione e che azzeri la libertà di insegnamento sancita dagli artt. 32 e 33 della Costituzione, quali la “chiamata diretta” da parte dei dirigenti scolastici e i concorsi banditi da singole scuole o reti di scuole. Il solo sistema di reclutamento trasparente e meritocratico è quello offerto dalle Graduatorie ad esaurimento, cui accedere in base ai titoli maturati e al servizio svolto.

Tali Graduatorie vanno preservate e rispettate senza defezioni o eccezioni e soltanto da esse si deve attingere per immettere in ruolo, su tutti i posti che essi coprono da anni, i tanti precari oggi sfruttati, anche in ottemperanza alla direttiva europea che prevede la loro assunzione dopo tre anni di servizio.

Perché ciò sia effettivamente possibile, sono fondamentali il ripristino dell’organico antecedente alla legge 133/08 e lo sblocco del turn over, accompagnato dalla copertura al 100% delle cattedre rese vacanti dai pensionamenti, onde garantire continuità e, di conseguenza, alta qualità alla formazione. Si postulano, altresì, il rispetto delle norme sulla sicurezza scolastica e l’applicazione della sentenza n. 3512 del Consiglio di Stato (emanata il 16 giugno 2011), la quale prescrive che tutte le classi siano composte da un numero massimo di 25 alunni e che quelle in cui vi siano studenti diversamente abili, invece, non superino i 20.

Proprio per la tutela e la reale integrazione degli alunni diversamente abili occorre in primo luogo attribuire le ore di sostegno secondo le esigenze reali degli studenti con disabilità; in secondo luogo, per garantire la continuità educativo relazionale, immettere in ruolo, in ogni ordine e grado di scuola, il personale precario specializzato sul sostegno, qualificato a quel ruolo, e non 'riconvertire' personale in esubero privo di competenze adeguate.


L’accesso alle Graduatorie ad esaurimento va consentito anche ai laureati in Scienze della Formazione Primaria, Strumento Musicale e Cobaslid, il cui titolo è abilitante ed ha valore concorsuale. Costoro, infatti, sono rimasti in una condizione di sospensione a causa del vuoto legislativo che si è prodotto, riguardo alla loro posizione, nell’ormai lontano 2006.

Sempre ai fini dell’inserimento nelle Graduatorie viene richiesto l’accesso diretto ad un percorso abilitante anche dagli insegnanti che hanno maturato almeno 360 giorni di servizio nella scuola statale. Tutto ciò va nella direzione dell’equiparazione giuridica e fattuale dei docenti precari e di ruolo, attualmente uguali nei doveri ma non nei diritti, in contrasto con lo spirito che permea il Contratto Nazionale del Lavoro.


La scuola è l’istituzione che ha unificato il paese, che dal dopoguerra in poi ha garantito la mobilità sociale e che garantisce a ciascuno la possibilità di estrinsecare il proprio potenziale e di contribuire al progresso sociale e civile secondo le proprie attitudini e i propri carismi.

La scuola, come l’acqua, è un bene comune non alienabile né scorporabile; è un luogo di confronto e di crescita intellettuale e morale per docenti, studenti e genitori; non può e non deve soggiacere alle logiche e alle speculazioni del mercato!

I docenti e i lavoratori della scuola continueranno a difenderla con ogni mezzo e ad ogni costo! Ai partiti che hanno operato o avallato i tagli e che ora vorrebbero perfino ridurre gli anni di permanenza nella scuola; ai governi miopi che dissipano il più grande patrimonio del paese e a tutti quelli che hanno barattato il futuro d’Italia con meschini privilegi, diciamo: GIU' LE MANI DALLA SCUOLA!



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